Prendo spunto da questa foto, scattata qualche giorno fa nella metropolitana di Roma, per fare una breve considerazione sull’importanza delle scelte stilistiche.
Scattare una foto, inserire soggetti e sfondo in un fotogramma non basta: non basta aver colto l’attimo giusto, essere riusciti ad immortalarlo, aver ben composto l’inquadratura…
Quando scattiamo, ciò che facciamo è cercare di esprimere qualcosa, qualsiasi essa sia: ilarità, surrealtà, drammaticità…insomma stiamo cercando di parlare per immagini !
In quel momento, al di là dell’esposizione, la scelta di diaframmi e tempi è tutt’altro che secondaria, perché incide in maniera determinante sulla foto ed è fortemente condizionata dalla nostra volontà espressiva. Sarebbe come voler fare un discorso e scegliere le parole sbagliate!
La foto qua sopra, è stata scattata con un tempo di posa sufficientemente lungo da mostrare l’effetto mosso dei soggetti sulla scala mobile, ma sufficientemente breve da permettermi di mantenere abbastanza fermo il resto dell’inquadratura: l’idea era ovviamente quella di esprimere il caos e la frenesia della vita della metropoli ed è chiaro che lo stesso effetto non avrei potuto ottenerlo scattando con un tempo più breve e quindi congelando l’intera scena. Insomma, è il mosso che permette alla foto di esprimere ciò che io volevo esprimere quando l’ho scattata: senza quello l’immagine perderebbe a mio avviso il 90% del suo impatto visivo.
E’ ovvio che l’incrocio tra le diagonali dei passamano della scala mobile e le linee orizzontali delle pareti danno un tocco in più a questa foto che si giova sicuramente di una simmetria e di geometrie importanti, ma a parità di tutto ciò, la scelta del mosso a mio avviso permette di trasformare una foto banale in una foto interessante.